mercoledì 27 agosto 2014

VENEZIA 71. GIORNO 1 (Mercoledi 27 Agosto)

BIRDMAN, di Alejandro G. Inarritu (concorso)

Dopo l'ottima scelta di Gravity come apertura della passata edizione del Festival, la mostra di Venezia numero 71 riconferma una buona proposta per dare il via alle danze. Birdman è un film compatto, solido, dal grande respiro cinematografico, denso di contenuti affrontati in maniera originale e profonda, con un cast strepitoso (primo fra tutti Michael Keaton) capace di sorreggere l'intera pellicola e abbellito ulteriormente dalla direzione della fotografia di Lubezki (che, pura coincidenza (?), aveva lavorato anche sul set di Gravity per il quale ottenne un premio Oscar). La vicenda racconta della psicologia di un attore cinematografico diventato famoso grazie ad un film di supereroi che ora vuole darsi al teatro. Inarritu soffoca i suoi personaggi, concentrandosi spesso su coppie di attori che si mescolano svariate volte per portare avanti la vicenda, adotta uno stile ipnotico e difficile da reggere per tutta la durata (il film è concepito come un unico piano sequenza, la novità sta nel fatto che il piano temporale e il piano del racconto non combaciano) ma che, anche grazie al sapiente utilizzo di una minimalista ed utopica colonna sonora, risulterà una delle carte vincenti della pellicola. Il film mette perennemente al centro il suo protagonista indagando i suoi sogni, le sue paure, la sua vita su e giù dal palcoscenico, ma non risparmia critiche severe ed analisi attente sui social network, sul ruolo dei critici nel mondo dell'arte, sulla voglia di fama degli attori, sui rapporti familiari ecc. Birdman riesce anche a mescolare momenti comici a sequenze decisamente drammatiche che mirano ad ingabbiare lo spettatore esattamente come il suo personaggio. Ed il finale a campo aperto (ovvero senza controcampo) sarà quasi una manna dal cielo. Per tutti.


ONE ON ONE, di Kim Ki-duk (giornate degli autori) 


Per la terza volta consecutiva è sbarcato al lido il regista Kim Ki-duk, quest'anno per presentare il suo ultimo lavoro, One on One, che ha avuto il privilegio di aprire la sezione parallela delle Giornate degli Autori. La pellicola rispecchia le ultime tendenze cinematografiche del regista, mostrando diverse scene di violenza come già era successo nel precedente Moebius o in Pietà (sempre presentati nella cornice veneziana), cercando di spronare lo spettatore ad una riflessione sul senso di colpa, sulla responsabilità e sui doveri di ognuno di noi. Il problema però è che la pellicola risulta troppo esplicita, didascalica e meno  profonda di quanto voglia apparire, a tratti persino ripetitiva e noiosa. Prendendo le mosse dall'omicidio della sua figlia adolescente, il protagonista del film cerca vendetta, ma strada facendo la violenza aumenterà e il nostro (anti)eroe perderà la bussola. Di trovate brillanti il film ne ha, la mano del maestro orientale si sente, però manca qualcosa e soprattutto non si scava mai adeguatamente. Peccato

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