mercoledì 3 settembre 2014

VENEZIA 71. GIORNO 7 (Martedi 2 Settembre)

IL GIOVANE FAVOLOSO, di Mario Martone (concorso)

Terzo e ultimo film italiano presentato in concorso a Venezia, Il Giovane Favoloso è un'opera complessa, ricca di stimoli per lo spettatore e convincente grazie al lavoro dettagliatissimo che il regista ha apportato a sceneggiatura, direzione degli attori (Elio Germano enorme come sempre), messa in scena e lavoro filologico. Inoltre, la sfida alla base era molto ostile e rischiosa, raccontare l'intimo di Giacomo Leopardi. Il film pecca forse di un'eccessiva lunghezza e di un ritmo piuttosto lento, ma Martone si mette subito in mostra cercando di ricostruire dei veri e propri quadri pittorici che facciano da scenari davanti ai quali far muovere ed interagire i suoi attori (non dimentichiamoci che il regista arriva dal teatro, e tale impostazione si sente molto in questo lavoro). Il Leopardi di Germano ripercorrerà tutta la sua carriera letteraria, entrando in contatto con tutte le sfere d'interesse che da sempre caratterizzano il suo corpus come il pessimismo, la malinconia e il rapporto con la natura. Il film dosa tutti gli elementi e funziona in un climax ideale che termina in un epico e commovente finale. Da vedere.


NOBI, di Shinya Tsukamoto (concorso)

Il concorso veneziano sembra aver intrapreso una strada migliore, finalmente. Nobi, diretto dal nipponico Tsukamoto che torna al Festival a tre anni di distanza dal suo ultimo lavoro, è un concentrato audiovisivo violento e cinico, ambientato su un'isola delle Filippine sul finire della Seconda Guerra Mondiale. L'opera ha uno scopo unico, immedesimare il più possibile lo spettatore con i soldati protagonisti della vicenda e calarlo in mezzo alle bombe. Per raggiungere l'obiettivo, Tsukamoto, intelligentemente, si avvale delle nuove tecnologie senza abusare di effetti speciali (che anzi risultano posticci e artigianali), ma mixando in maniera eccellente, martellante e senza un attimo di pausa musica elettronica, effetti sonori acuti e immagini esplosive e sanguinolenti. Una visione totalmente avvolgente e cruda, che non riserva la minima pietà così come non lo fanno i suoi protagonisti. Anche se psicologicamente inferiore ad altri suoi titoli precedenti, Nobi convince senza nessuna riserva.

I NOSTRI RAGAZZI, di Ivano De Matteo (giornate degli autori)

E' un prodotto strano questo nuovo film di Ivano De Matteo, una pellicola incentrata sul senso di giustizia, sulla responsabilità delle proprie scelte, sui rapporti familiari a 360 gradi (marito/maglio, gnitori/figli, fratelli ecc.) ma che non riesce a convincere fino in fondo soprattutto sul piano narrativo. La storia (interpretata degnamente da tutti gli attori tra i quali svettano Alessandro Gassmann, Luigi Lo Cascio, Giovanna Mezzogiorno e Barbara Bobulova) cresce bene fino alle battute d'arrivo in cui sembra che il regista non sappia come chiudere le vicende e si affidi dunque ad un finale sbrigativo e poco convincente. I Nostri Ragazzi cerca di mettere a confronto due famiglie diverse per tipologia e ideologia cercando poi di farle collidere. Il punto più debole è proprio la collisione di queste due sfere che promettono tempesta ma che in realtà poi sfociano in un debole temporale.




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