Il lavoro prova ad indagare gli ultimi giorni di vita dell’autore italiano ma purtroppo risulta poco lucido, frettoloso e a tratti amatoriale. Sia per una regia posticcia, sbadata, poco curata nei dettagli, sia per una sceneggiatura del tutto superficiale e dai poveri contenuti filologici (viene da chiedersi se Ferrara abbia studiato le opere dell’autore prima di mettersi al lavoro per questo titolo), Pasolini delude soprattutto nella parte finale troppo buonista e onirica.
A PIGEON SAT ON A BRANCH REFLECTING ON EXISTENCE, di Roy Andersson (concorso)
RITORNO A ITACA, di Laurent Cantet (giornate degli autori)
Laurent Cantet è il regista palma d’oro a Cannes per il film La classe. Il suo nuovo lungometraggio però non convince del tutto come il suo lavoro precedente, mettendo in scena degli amici chiacchieroni che parlano della vita e portano alla luce dei rancori passati e mai affrontati faccia a faccia. Ricercando lo stile del film che gli valse il primo premio a Cannes, il regista incolla la macchina da presa ai personaggi proprio per cercare di scovare ogni singola espressione del viso e ricercare emozioni. Emozioni che però non arrivano alla spettatore troppo annoiato dal minutaggio della pellicola e dalle battute poco frizzanti dei dialoghi. Alcuni passaggi sono degni di nota, il film è ambientato a Cuba e il regista vince la sfida di riuscire a far respirare l’aria del posto pur senza inquadrare la città e l’ambiente, ma questo non basta per rendere l’opera qualcosa di valido al cento per cento.
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