lunedì 2 settembre 2013

VENEZIA 70, Giorno 5 (1 Settembre) - parte 2

5.3 WE ARE THE BEST!, di Lukas Moodysson

Ci hanno provato in molti a mettere in scena la prima adolescenza e questo film fa parte di quei molti, però fa anche parte dei molti che non sono riusciti nell'intento. Prendendo le mosse da una vicenda più leggera, interessante e originale (3 ragazze che vorrebbero formare una rock band) il film sbava spesso, riproponendo luoghi comuni quali alcool, prime cotte, ribellioni scolastiche e familiari, senza perseguire l'obiettivo nè tematico di fotografare quell'età, nè narrativo abbandonando ben presto le vicende della band per poi ripescarle nel finale. Il tutto accompagnato da uno stile frenetico, in continuo movimento con la macchina a mano, montaggio serrato e inquadrature brevi per sottolineare il disagio e la frenesia delle protagoniste (tra l'altro molto convincente la loro prova, e trattandosi di attrici così giovani c'è da stupirsi positivamente). Alla lunga però il film stufa e soprattutto non rinnova minimamente il genere, incastonandosi in una sorta di limbo tra l'immedesimazione nei confronti dei personaggi e il ripudio per le loro azioni deprecabili, senza schierarsi da nessuna parte e continuando a confondere le carte in tavola.

Voto: 2/5



5.4 THE WIND RISES, di Hayao Miyazaki (concorso)

Purtroppo, dovessimo fare una classifica dei lavori del maestro nipponico, il film presentato in concorso oggi meriterebbe senza discutere, l'ultimo posto. E' stato da poco annunciato che The Wind Rises sarebbe stato l'ultimo film di Hayao Miyazaki, e la pellicola risente di questo addio e in qualche modo lascia cosparsi nei suoi lunghissimi 126 minuti tracce che anticipano questa scelta. Miyazaki ha sempre avuto una sorta di venerazione per gli aerei, riscontrabile anche nella sua filmografia,  e come ultimo film decide di togliersi lo sfizio e raccontarci una storia che li vede come protagonisti. Una storia di passione sia lavorativa che amorosa. Un senso di malinconia pervade tutta la pellicola e Miyazaki calibra alla perfezione l'incontro dei due innamorati sullo schermo, a piccole dosi e con momenti di alto pathos tragico. Ma il film soffre principalmente di due fattori: il linguaggio tecnico e preciso, costantemente ricercato per migliorare i progetti degli aerei dal protagonista, che disturba la visione in quanto confonde notevolmente lo spettatore ignaro di tutti questi tecnicismi, e una lunghezza davvero eccessiva. Le sequenze memorabili ci sono, meno del solito, ma ci sono, così come la poesia e il lirismo. Alla fine qualcuno prenderà il volo nel vento, un po' come se proprio nel vento lo stesso regista salutasse il mondo e lasciasse in eredità i suoi film per noi, e a quel punto un brivido corre lungo la schiena. E anche se sappiamo che Miyazaki ha fatto e avrebbe potuto fare di meglio, continueremo sempre a ringraziarlo.

Voto: 3/5

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