mercoledì 4 settembre 2013

VENEZIA 7O, Giorno 6 (2 Lunedi) - parte 2

6.3 LOCKE, di Steven Knight

Senza troppi giri di parole, Locke è il film del festival. Un titolo che quasi nessuno tra pubblico e giornalisti si era segnato da vedere quando venne presentato il programma, ma che sin dalla prima proiezione per al stampa ha fatto parlare molto positivamente di sè, il passaparola si è sparso in un attimo qua al lido e quasi tutti i visitatori della mostra hanno cambiato il loro programma per vederlo rimanendo completamente soddisfatti. Un film minimalista che più minimalista non si può. 90 minuti, un uomo che guida mentre parla al telefono. Punto. Eppure il film non annoia, intrattiene, emoziona, fa riflettere e regala un'umanità che disarma completamente. Il regista e sceneggiatore Steve Knight sa il fatto suo. Scrive uno dei copioni più avvincenti e perfetti degli ultimi anni. Copione che Tom Hardy interpreta magistralmente e che se il film fosse stato presentato in concorso gli avrebbe di diritto fatto vincere la coppa Volpi. Un grande film, una lezione di cinema e di sceneggiatura che dimostra come si possa emozionare in maniera non convenzionale, con un solo uomo in scena rinchiuso in una macchina. Sorprendente. 

Voto: 4/5



6.4 PALO ALTO, di Gia Coppola

Ennesimo film sull'adolescenza. Ennesima banalità. Sesso, droga, alcool, feste, piscine, macchine, sigarette, musica, licei, primi amori, primi tradimenti. Gia Coppola è imparentata con Sofia e da lei riprende le tematiche, ma le banalizza in maniera crudele, senza mostrare un minimo di poesia o di stile cinematografico. Rimane poco negli occhi, ma soprattutto rimane poco nel cuore, dopo la visione di questo lavoro che non fa altro che puntare su un pubblico della stessa età dei suoi personaggi. Mancano persino le parole per commentarlo. Un luogo comune dietro l'altro di cui non si sentiva minimamente l'esigenza. James Franco interpreta e produce, ma poteva tranquillamente farne a meno. 

Voto: 1/5

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